Cosa succede se in
un certo punto, la struttura che connette inizia a smagliarsi? Se la
rete dei circuiti inizia a sfilacciare le connessioni con le quali
si riesce a rappresentare mentalmente il mondo esterno in un
qualcosa di senso compiuto e in parte condiviso in un codice comune
per cui un cucchiaio è un cucchiaio e un cavallo è un cavallo?
Cosa realmente
accade nel computer di bordo se i contorni che delineano le cose
iniziano a svanire, lentamente, fino a non riconoscerli più?
In quale mondo si va
quando non conosci più il nome delle cose e le parole diventano
geroglifici che non riesci più a interpretare e non riesci più a
vedere le cose come ti stanno davanti, non per un reale difetto
visivo degli occhi ma perché qualche maglia si smaglia nei nostri
circuiti neuronali e il filo non è più intrecciato?
Lentamente tutto
intorno inizia a smantellarsi, ci si sente come una vecchia casa
abbandonata: la porta cede un perno, si apre una falla nel tetto, i
muri aprono crepe, e tu non riesci più a tenere su tutto.
Cosa succede quando
il tessuto della memoria si disfa? Si disfa la tua storia, e perdi la
capacità di decodificare le informazioni e ti sembra di finire in un
mondo straniero di cui non capisci la lingua, i segni, le immagini e
forse i suoni e il senso delle parole?
Si smantellano i
ricordi, o restano sempre lì ma fanno cortocircuito?
O forse i ricordi
restano, ma la strada che ci conduce a loro è interrotta?
Non ci sono percorsi
alternativi con cui raggiungerli?
Allora com’è che
il mondo sfuma in una messa a fuoco difettosa e i contorni e le forme
iniziano a dissolversi in macchie di colore a cui non si sa più dare
un nome ?
Cosa vendono con la
mente?
E noi?
Siamo sicuri di
formulare sempre la più concreta e vicina al reale, rappresentazione
mentale del nostro mondo esterno?
GiulJanas
2 commenti:
Non lo so ma ultimamente lo sto sperimentando
Eh infatti ti sei scordato di rispondere ad un amico ;) :D ...te lo ricordo io!
Un abbraccio
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