venerdì 3 febbraio 2017

Pensiero Divergente


-  Mi mostri i suoi lavori, chiese il diplomato professionale e professionista, solito  seguire progetti ben programmati e riprodotti con precisione certosina di senso logico perfettamente ancorato alla realtà di ogni teoria infarcita di senso pratico studiata sui libri di manualistica e cultura generale e ampiamente generalizzata. (Respira)

- Lavori? Io non lavoro, io gioco con serietà e serendipità, come fanno i bambini.

- Ma in questo modo non si può sapere dove si sta andando e perchè!!! Rispose il diplomato professionale e professionista con tutto il suo carico di punti esclamativi a sostituire tutte le virgole di pensieri più complessi. Quindi sciorinò il suo repertorio di luoghi comuni:
- la invito a mantenere i piedi per terra! La testa ben piantata sul collo! Non si conclude niente senza un progetto e uno scopo precisamente stabilito e un duro lavoro che porti esattamente a un risultato finalizzato ad ottenere qualcosa di senso compiuto e comprensibile come due più due fa quattro! (Respira)

-Ma io sono malato, mi è stato diagnosticato il pensiero divergente - rispose l'altro sorridendo,  mentre seduto faceva penzolare le gambe ora qua ora di la, in modo che i piedi sfiorassero il pavimento ma mai lo toccassero. -  il pensiero divergente prende una strada e poi la cambia ad ogni bivio, se trova un incrocio, prima segue una via e vede dove lo conduce, poi torna indietro e va a vedere le altre...questo puo' essere utile quando i cartelli indicano: TUTTE LE DIREZIONI.

- Non dica idiozie! E poi cos'è questa storia del pensiero divergente!
Doveva essere una domanda, invece il professionista la riportò con il tono sarcastico e incredulo di chi appunto, crede fermamente che trattasi di idiozie, sollevando il braccio con la mano aperta come a buttarsela dietro le spalle o all'aria.

E lui mister pensiero divergente che fà? Si alza e si lancia e fa per prenderla, la parola lanciata per aria, come un mimo la raccoglie nel suo pugno che poi apre e mostra al diplomato professionista.
- Gesù, ch'ist è proprio scemo! - fa quello in un finto e storpiato napoletano, scuote la testa e se ne va.

(Giul Janas)

3 commenti:

nucci massimo ha detto...

A me il pensiero divergente mi piace
e poi perchè dobbiamo sempre sapere dove stiamo andando?
Mi sforzo di ricordare da dove vengo
e perdo per questo un sacco di energie
è come correre su un tapis rulant: ma dove cazzo vai?
Se corri più del tappeto arrivi al pulsante rosso e fermi tutto
se corri meno ti ritrovi in fondo e cadi all'indietro.
Correre all'unisono con tutti, è questo che si vorrebbe da noi.
Ma per fortuna c'è il pensiero divergente che ti fa scartare di lato
e procedere ad abbrivio variabile su un tapis non rulant
che proprio prchè è fermo consente percorsi, direzioni e velocità
asincrone e divergenti.
Adesso cerco di capire cosa ho scritto poi ti spiego.
Buonanotte.

JANAS ha detto...

:))))) ah ah Massimo "me fai morì" ! Mi consola sapere che "divergi" come me e ami il pensiero laterale, che il mio fatica ad andare dritto e s'infila in tutti quelle viuzze strette e poco popolate.
Tuttavia, vista l'ora, (da te sono le 02:56 ma da me sono le 03:56, fatico a capire chiunque ;) però stranamente il tuo concetto l'ho capito, solo mi si chiudono gli occhi e ora...si meglio che vada a dormire. Domani rileggo il tuo commento e verifico di aver capito bene pure io . :)

JANAS ha detto...

comunque se hai bisogno di chiarirti le idee guarda il video Caravanserraglio ;)le tue idee ti sembreranno chiarissime ;)