In omnibus requiem quaesivi - Ho cercato la quiete in tutte le cose
(Libro della Sapienza)
"io viaggio con la nostra terra e sempre vivono, con me, lontano, le essenze longitudinali della mia patria" (P. Neruda)
Non colui che ignora l'alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l'analfabeta del futuro.
(Laszlo Moholy-Nagy)
2 commenti:
Sono bellissime tutte due
anche se a parlare di quiete
preferisco la seconda
dove non si vede il riflesso della nuvola
che pare un minaccioso scoglio
e comunque nella seconda dove il mare e il cielo sono tutt'uno
pare di vedere un miraggio nel deserto.
Non so se cercare la quiete
o andare in cerca di una dinamica rivoluzione
ho idea che non sia la quiete
la soluzione all'inquietudine;
in questo stato di perenne perplessità a cui ormai sono abituato
trovo un equilibrio che mi
lascia in una piacevole e stimolante insoddisfazione.
Non so se mi sono capito
Ciao.
Massimo, anche a me piace di più la seconda. Trattasi di un alba dopo notte "tempestosa" ...
Io continuo a cercare la quiete in ogni cosa, perchè come dice questo haiku di Matsuo Basho :
"L’ombra del bambù spazza gli scalini di pietra
Ma la polvere resta.
La luna si riflette sul fondo dello stagno
Ma non tocca l’acqua." Che vor dì? Mah.. :D
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