sabato 1 settembre 2012

L'Appesa


E se l'Appeso parlasse....

“ Mi trovo in questa posizione perché lo voglio. Sono stato io a recidere i rami. Ho liberato le mie mani dal desiderio di afferrare, di appropriarmi delle cose, di trattenerle. Senza abbandonare il mondo, me ne sono ritirato. Con me potete trovare la volontà di entrare in quella condizione in cui non esiste più la volontà. Lo stato in cui le parole, le emozioni, le relazioni, i desideri, i bisogni non vi tengono più legati. Per slegarmi ho spezzato tutti i legami, tranne quello che mi lega alla Coscienza.
Ho la sensazione di cadere eternamente verso me stesso. Mi cerco attraverso il labirinto delle parole, sono colui che pensa e non ciò che viene pensato. Non sono i sentimenti, li osservo da una sfera intangibile dove regna soltanto la pace. A una distanza infinita dal fiume dei desideri, conosco soltanto l' indifferenza. Non sono un corpo, ma colui che lo abita. Per arrivare a me stesso, sono un cacciatore che sacrifica la preda. Ritrovo l' azione bruciante nell' infinita non- azione.
Attraverso il dolore per trovare la forza del sacrificio. Piano piano mi libero di ciò che potremmo chiamare “ io “. entro in me stesso incessantemente, come in un bosco incantato. Non posseggo nulla, non conosco nulla, non so nulla, non voglio nulla, non posso nulla.
Eppure universi interi mi percorrono, mi ricolmano dei loro vortici e poi se ne vanno via. Sono il cielo infinito che lascia passare le nuvole. Che cosa mi resta? Un solo sguardo, senza un oggetto, consapevole di se stesso, che fa di me l' ultima e massima realtà. Allora esplodo in pura luce. Allora divento il fulcro di una danza totale, l' acqua benedetta cui si abbeverano gli assetati.
A partire da quel momento sono l' aria pura che espelle ogni atmosfera viziata. A partire da quel momento sono l' aria: il mio corpo legato diventa la sorgente catastrofica della vita eterna.
Sono soltanto un cuore che batte, spingendo la bellezza sino ai confini del creato. Divento quieta dolcezza in ogni dolore, divento gratitudine incessante, divento la porta che conduce le vittime all' estasi. La discesa lungo la quale si scivola verso l' alto. La viva luce che circola nelle oscurità del sangue.”
(da la Via dei Tarocchi di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa)


                                             Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre,
                                             il Vento l'ha portata nel suo grembo,
                                             la Terra è la sua nutrice.
                                            (dalla Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto )

4 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Come puo una nuvola sognare .. dolce domenica Janas
Maurizio

guglielmo ha detto...

Mi piace moltissimo questo accostamento tra la carta dei tarocchi (l'appeso) e la nuvoletta deliziosa che sembra appesa al cielo...
E' il loro (dell'appeso e della nuvola) punto di vista che ci dovrebbe interessare: un ribaltamento della realtà che ci insegnerebbe molte cose...

nucci massimo ha detto...

A Beyk Happel avrei detto "Cambia puscer"
a te non posso,
tu ci metti tanta passione,
a te dico che io calpesto cacche di pecora
che pesano come macigni
e impediscono di volare.
A volte tolgo lescarpe per piccoli balzelli
ma nulla di più.

JANAS ha detto...

Maurizio..lei non sogna, la nuvola è il sogno di gocce d'acqua che volevano volare..

Guglielmo..già già!! ;)
hai visto giusto..o dalla giusta prospettiva!

Nucci Massimo, ma se le cacche di pecora sono piccoline!!
Va là che puoi volare benissimo, ti stai raccontando una bella storia che non è la tua..anch'io come te ho tolto le scarpe per piccoli balzelli..poi i piccoli balzelli non bastavano più!