martedì 12 agosto 2014

Utopie al pari di tutte le altre.

                                                                    Dici a me?

Si pensa che la non violenza sia non azione, passività, vigliaccheria.
Ma non credo sia così.
Certo è piuttosto ovvio che, se si decide di combattere la violenza con la non violenza, c'è una certa probabilità che la "forza bruta" abbia la meglio, ma su cosa?
Su quello che noi consideriamo sia la vittoria fra due forze contrapposte?
Ma se alla violenza non contrappongo la violenza, la vigliaccheria da che parte sta?
Chi ha più coraggio?
E' coraggioso chi abusa di un altro che non reagisce, che non risponde con violenza alla violenza?
Chi ha più paura?
Chi fra i due, ha più paura?
Cos'è che spinge l'uomo alla violenza?
Quali paure lo dominano quando la usa?
La paura di perdere un dominio, un potere, una certa posizione nel mondo, una libertà?
Ma un uomo dominato dalla sua mente avida di potere, di denaro, di sicurezza e certezze materiali, può essere definito libero? Non è più libero chi non ha più paure, chi è disposto anche a morire, a perdere tutto, purché non perda la libertà di essere quello che è, di essere interamente umano e non scendere al compromesso di essere violento neppure per difesa?
Chi è che cede alla tentazione di uccidere per non essere ucciso, anche se è contro la sua volontà?
Se cedo alla violenza per paura e quindi per difendermi, sono libero o sono prigioniero di una paura?
Paura di perdere quello che possiedo, paura di perdere la vita, di essere dominato, reso schiavo.
Ma se io mi libero anche di questa paura, chi è più libero?
Volete questa terra? Prendetela, andrò altrove, a cercare un altro pezzo di terra, cercherò dove vivere lontano dalla violenza, e se anche tutti gli angoli della terra, dovessero essere invasi da uomini violenti, me ne andrò in un altro luogo o non luogo, e lascerò a voi uomini deboli e violenti, il nulla di questa terra per la quale combatterete ancora uccidendovi l'uno con l'altro.

Se la mafia viene da te e ti chiede il pizzo, lascia quella terra, vendi tutto se puoi, se non puoi lascia tutto (siamo molto di più di quel pezzo di terra che chiamiamo patria e delle cose che possediamo), portati via, non è vigliaccheria, questa è la vera difesa che hai il potere di esercitare.
Se tutta la gente vittima della mafia, facesse così, cosa resterebbe alla mafia?
Una terra dove nessun uomo onesto lavora e produce, una terra dove non si può più sfruttare nessuno; cos'è un pezzo di terra senza un uomo che la lavora? Dove sta la sua ricchezza?
Se ciascun uomo preferisse la povertà o la morte, alla schiavitù, quale uomo potrebbe ancora essere ridotto come schiavo?
Se divento tuo schiavo, e non ho alcuna possibilità di fuggire da te, ma esercito la mia libertà di sottrarmi a te, di morire piuttosto, quale strumento puoi tu usare per costringermi a vivere ed essere tuo schiavo?
L'uomo veramente libero è l'uomo che ha in se questa forza: della non violenza e della libertà prima di tutto da ogni paura, libero anche dalla paura della morte se fosse necessaria, pur di non perdere la sua unica libertà di uomo, quella di essere se stesso fino in fondo, perché una vita da schiavo non ha senso di essere vissuta.
Allora cosa potrebbe ancora un uomo violento su di te, su tutti coloro che hanno dentro di se questa forza invincibile?
Una forza bruta ha potere solo su chi ha paura e in nome di quella paura reagisce con altra violenza per difendersi, solo su di essi può ancora esercitare il potere, ma se nel mondo non ci saranno più persone che hanno paura, cosa fa l'uomo violento, l'uomo assetato di potere?
Uccide tutti gli uomini?
Uccide tutti i suoi potenziali schiavi e poi? Cosa gli resta?
Oh si, sarà Padrone del mondo, un mondo vuoto o dove sono rimasti solo altri uomini violenti al pari di lui, uomini che si dovranno reciprocamente difendere dalla violenza degli altri,in parte è già così, lo sarà all'infinito, finché non resterà che un unico uomo sulla terra:
il "vincitore" del NULLA, il padrone del Niente, a cui resterà solo una grande paura di morire, perché con la morte, unica nostra certezza, verrà anche la consapevolezza che tutto quello per cui ha combattuto, dovrà essere lasciato lì, perché non è mai stato suo.
L'unica cosa che veramente possediamo finché siamo in vita, siamo noi stessi, i "veri" noi stessi, non possiamo possedere nient'altro.
Non si può possedere un altra persona, non si possono possedere le cose, la terra, il denaro; possiamo usare tutte queste cose certo, ma se in questa vita diventiamo schiavi e dipendenti da esse ( possiamo perderle in qualsiasi momento e per ragioni non dipendenti da noi e su cui non abbiamo alcun controllo nonostante le nostre illusioni), dove finisce la nostra libertà?
Dove finisce quell'unica cosa o stato dell'essere, che è veramente nelle nostre mani? Dove va a finire la nostra libertà, se ci mettiamo in prigione da soli?
Pensate ai mafiosi o a qualsiasi uomo di potere, che vive la sua intera vita a cercare di non perdere il potere conquistato, che ha nemici ovunque, che vive recluso più dei reclusi, pensate siano veramente liberi?
E' questa la vita che volete? E' questa la vita? O la vita vera è solo nelle relazioni e nell'amore che esiste nelle relazioni, l'amore che tiene conto della propria e dell'altrui libertà? L'amore che non ha paura, che non è una cosa da conquistare, che è lì, nella libertà di vivere e lasciar vivere liberamente le persone, la natura, la vita. L'amore che è dentro di noi, che è condivisione, e che nessuno può' portarci via, se non siamo noi a permetterlo.
Si parla tanto del mondo della politica; è consuetudine pensare che una volta entrato in quel mondo, se vuoi avere un minimo di campo d'azione, devi necessariamente stare al gioco, accettare corruzione e compromessi, tu fai un favore a me, io ne faccio uno a te, insieme ne facciamo uno a un terzo, a discapito di un quarto..ma che importa ?
Si sa, altrimenti vieni tagliato fuori dai giochini di potere e di interessi e non puoi fare nemmeno quelle due o tre cosucce che fanno bene pure alla "società", per le quali magari verrai pure ricordato come un "buon politico" e che tengono buona la massa, ci danno parvenza di Stato, insomma quelle due o tre cosucce tanto per non dire che la democrazia non esiste, tanto per poter ancora far credere che il voto è una scelta, che è un tuo diritto esercitare, che è ancora il popolo che decide...
Chi è che diceva il potere logora chi non ce l'ha? Ah che grand'uomo! Che statista!..Per me era un uomo tristo, dalla vita triste, di tutto il suo potere che ne è? Non è morto pure lui? (tardi..ma è morto pure lui ...)

Non potete immaginare quanto faccia paura a chi sta nella stanza dei bottoni,un uomo veramente libero, non corruttibile, non violento ma profondamente libero da qualsiasi paura, al contrario di molti, non può' essere controllato in nessun modo.
Un uomo così può seminare semi di consapevolezza nelle persone in grado di ascoltare, può veramente fare la rivoluzione di tutte le rivoluzioni, per queste ragioni alcuni, anzi tanti di questi "uomini liberi e pacifici" e pertanto apparentemente innocui ai nostri occhi, sono stati uccisi o messi in condizione di non poter più divulgare i loro pensieri, uccisi da tutte quelle organizzazioni che su questo genere di controllo, basano il loro potere.
Uomini così sono per me i veri eroi, non altri.
Loro sono i veri rivoluzionari.

Giuljanas

3 commenti:

nucci massimo ha detto...

Ho letto tutto attentamente
e francamente non mi ci ritrovo
non credo di essere un violento
ma se dovessi essere aggredito
credo che reagirei usando le stesse armi del mio aggressore, la parola le mani...
e non è che non fili il tuo ragionamento,
è la natura di ciascuno di noi che è diseguale.
Ciao Giù.

JANAS ha detto...

Certo Massimo, ti rispondo con una citazione: Dato che non penseremo mai nello stesso modo
e vedremo la verità per frammenti
e da diversi angoli di visuale,
la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
La coscienza non è la stessa per tutti.
Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza
nella libertà di coscienza di ognuno. (Gandhi)
Le mie sono riflessioni personale, non devono necessariamente essere condivise, le espongo come un mio punto di vista di cui sono consapevole dei limiti e delle possibilità.

nucci massimo ha detto...

Allora sul fatto che siamo diseguali
siamo d'accordo!
Ma che bellezza!
Ciao Giù fammi scrivere stupidaggini ogni tanto.