Dici a me?
Si pensa che la non violenza sia non azione, passività, vigliaccheria.
Ma non credo sia così.
Certo è piuttosto ovvio che, se si decide di combattere la violenza con
la non violenza, c'è una certa probabilità che la "forza bruta" abbia
la meglio, ma su cosa?
Su quello che noi consideriamo sia la vittoria fra due forze contrapposte?
Ma se alla violenza non contrappongo la violenza, la vigliaccheria da che parte sta?
Chi ha più coraggio?
E' coraggioso chi abusa di un altro che non reagisce, che non risponde con violenza alla violenza?
Chi ha più paura?
Chi fra i due, ha più paura?
Cos'è che spinge l'uomo alla violenza?
Quali paure lo dominano quando la usa?
La paura di perdere un dominio, un potere, una certa posizione nel mondo, una libertà?
Ma un uomo dominato dalla sua mente avida di potere, di denaro, di
sicurezza e certezze materiali, può essere definito libero? Non è più
libero chi non ha più paure, chi è disposto anche a morire, a perdere
tutto, purché non perda la libertà di essere quello che è, di essere
interamente umano e non scendere al compromesso di essere violento
neppure per difesa?
Chi è che cede alla tentazione di uccidere per non essere ucciso, anche se è contro la sua volontà?
Se cedo alla violenza per paura e quindi per difendermi, sono libero o sono prigioniero di una paura?
Paura di perdere quello che possiedo, paura di perdere la vita, di essere dominato, reso schiavo.
Ma se io mi libero anche di questa paura, chi è più libero?
Volete questa terra? Prendetela, andrò altrove, a cercare un altro
pezzo di terra, cercherò dove vivere lontano dalla violenza, e se anche
tutti gli angoli della terra, dovessero essere invasi da uomini
violenti, me ne andrò in un altro luogo o non luogo, e lascerò a voi
uomini deboli e violenti, il nulla di questa terra per la quale
combatterete ancora uccidendovi l'uno con l'altro.
Se la mafia
viene da te e ti chiede il pizzo, lascia quella terra, vendi tutto se
puoi, se non puoi lascia tutto (siamo molto di più di quel pezzo di
terra che chiamiamo patria e delle cose che possediamo), portati via,
non è vigliaccheria, questa è la vera difesa che hai il potere di
esercitare.
Se tutta la gente vittima della mafia, facesse così, cosa resterebbe alla mafia?
Una terra dove nessun uomo onesto lavora e produce, una terra dove non
si può più sfruttare nessuno; cos'è un pezzo di terra senza un uomo che
la lavora? Dove sta la sua ricchezza?
Se ciascun uomo preferisse la povertà o la morte, alla schiavitù, quale uomo potrebbe ancora essere ridotto come schiavo?
Se divento tuo schiavo, e non ho alcuna possibilità di fuggire da te,
ma esercito la mia libertà di sottrarmi a te, di morire piuttosto, quale
strumento puoi tu usare per costringermi a vivere ed essere tuo
schiavo?
L'uomo veramente libero è l'uomo che ha in se questa
forza: della non violenza e della libertà prima di tutto da ogni paura,
libero anche dalla paura della morte se fosse necessaria, pur di non
perdere la sua unica libertà di uomo, quella di essere se stesso fino in
fondo, perché una vita da schiavo non ha senso di essere vissuta.
Allora cosa potrebbe ancora un uomo violento su di te, su tutti coloro che hanno dentro di se questa forza invincibile?
Una forza bruta ha potere solo su chi ha paura e in nome di quella
paura reagisce con altra violenza per difendersi, solo su di essi può
ancora esercitare il potere, ma se nel mondo non ci saranno più persone
che hanno paura, cosa fa l'uomo violento, l'uomo assetato di potere?
Uccide tutti gli uomini?
Uccide tutti i suoi potenziali schiavi e poi? Cosa gli resta?
Oh si, sarà Padrone del mondo, un mondo vuoto o dove sono rimasti solo
altri uomini violenti al pari di lui, uomini che si dovranno
reciprocamente difendere dalla violenza degli altri,in parte è già così,
lo sarà all'infinito, finché non resterà che un unico uomo sulla
terra:
il "vincitore" del NULLA, il padrone del Niente, a cui
resterà solo una grande paura di morire, perché con la morte, unica
nostra certezza, verrà anche la consapevolezza che tutto quello per cui
ha combattuto, dovrà essere lasciato lì, perché non è mai stato suo.
L'unica cosa che veramente possediamo finché siamo in vita, siamo noi
stessi, i "veri" noi stessi, non possiamo possedere nient'altro.
Non si può possedere un altra persona, non si possono possedere le cose,
la terra, il denaro; possiamo usare tutte queste cose certo, ma se in
questa vita diventiamo schiavi e dipendenti da esse ( possiamo perderle
in qualsiasi momento e per ragioni non dipendenti da noi e su cui non
abbiamo alcun controllo nonostante le nostre illusioni), dove finisce la
nostra libertà?
Dove finisce quell'unica cosa o stato dell'essere,
che è veramente nelle nostre mani? Dove va a finire la nostra libertà,
se ci mettiamo in prigione da soli?
Pensate ai mafiosi o a
qualsiasi uomo di potere, che vive la sua intera vita a cercare di non
perdere il potere conquistato, che ha nemici ovunque, che vive recluso
più dei reclusi, pensate siano veramente liberi?
E' questa la vita
che volete? E' questa la vita? O la vita vera è solo nelle relazioni e
nell'amore che esiste nelle relazioni, l'amore che tiene conto della
propria e dell'altrui libertà? L'amore che non ha paura, che non è una
cosa da conquistare, che è lì, nella libertà di vivere e lasciar vivere
liberamente le persone, la natura, la vita. L'amore che è dentro di noi,
che è condivisione, e che nessuno può' portarci via, se non siamo noi a
permetterlo.
Si parla tanto del mondo della politica; è
consuetudine pensare che una volta entrato in quel mondo, se vuoi avere
un minimo di campo d'azione, devi necessariamente stare al gioco,
accettare corruzione e compromessi, tu fai un favore a me, io ne faccio
uno a te, insieme ne facciamo uno a un terzo, a discapito di un
quarto..ma che importa ?
Si sa, altrimenti vieni tagliato fuori dai
giochini di potere e di interessi e non puoi fare nemmeno quelle due o
tre cosucce che fanno bene pure alla "società", per le quali magari
verrai pure ricordato come un "buon politico" e che tengono buona la
massa, ci danno parvenza di Stato, insomma quelle due o tre cosucce
tanto per non dire che la democrazia non esiste, tanto per poter ancora
far credere che il voto è una scelta, che è un tuo diritto esercitare,
che è ancora il popolo che decide...
Chi è che diceva il potere
logora chi non ce l'ha? Ah che grand'uomo! Che statista!..Per me era un
uomo tristo, dalla vita triste, di tutto il suo potere che ne è? Non è
morto pure lui? (tardi..ma è morto pure lui ...)
Non potete immaginare quanto faccia paura a chi sta nella stanza dei
bottoni,un uomo veramente libero, non corruttibile, non violento ma
profondamente libero da qualsiasi paura, al contrario di molti, non può'
essere controllato in nessun modo.
Un uomo così può seminare semi
di consapevolezza nelle persone in grado di ascoltare, può veramente
fare la rivoluzione di tutte le rivoluzioni, per queste ragioni alcuni,
anzi tanti di questi "uomini liberi e pacifici" e pertanto
apparentemente innocui ai nostri occhi, sono stati uccisi o messi in
condizione di non poter più divulgare i loro pensieri, uccisi da tutte
quelle organizzazioni che su questo genere di controllo, basano il loro
potere.
Uomini così sono per me i veri eroi, non altri.
Loro sono i veri rivoluzionari.
Giuljanas
martedì 12 agosto 2014
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3 commenti:
Ho letto tutto attentamente
e francamente non mi ci ritrovo
non credo di essere un violento
ma se dovessi essere aggredito
credo che reagirei usando le stesse armi del mio aggressore, la parola le mani...
e non è che non fili il tuo ragionamento,
è la natura di ciascuno di noi che è diseguale.
Ciao Giù.
Certo Massimo, ti rispondo con una citazione: Dato che non penseremo mai nello stesso modo
e vedremo la verità per frammenti
e da diversi angoli di visuale,
la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
La coscienza non è la stessa per tutti.
Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza
nella libertà di coscienza di ognuno. (Gandhi)
Le mie sono riflessioni personale, non devono necessariamente essere condivise, le espongo come un mio punto di vista di cui sono consapevole dei limiti e delle possibilità.
Allora sul fatto che siamo diseguali
siamo d'accordo!
Ma che bellezza!
Ciao Giù fammi scrivere stupidaggini ogni tanto.
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