giovedì 10 ottobre 2013

Mira considera contempla

 Contemplare nelle navate del mondo (di Raimundo Panikkar)

..Mira, considera, contempla. Soltanto quando il primo occhio e il secondo occhio sono aperti, (..) si apre il terzo occhio della contemplazione..

...Senza i due primi la visione e' sbagliata, ma senza il terzo non si vede chiaro, non si ha la terza dimensione..


 Quello che si sente, quello che si pensa, quello che si contempla: il terzo occhio E cosa vede il terzo occhio?

(...)
. Contemplare nelle navate del mondo vuoi dire precisamente due cose: poter sostenere i pilastri, le colonne di questo mondo e, quando ce ne fosse bisogno, come Sansone, farle crollare, senza aver paura.
C'è un termometro della contemplazione, gli altri sono effetti, ed è l'amore evidentemente. Ogni volta che il Risorto è apparso ai discepoli ha detto due cose: prima pace, che vuol dire silenzio, vuol dire non aspettare troppo, vuol dire essere gioioso e contento con se stesso e con gli altri; vuol dire irradiare un'armonia che se dentro c'è, si comunica.
E poi aggiunge: non aver paura.

Il termometro della contemplazione è quest'ultimo: non aver paura. Paura del domani, paura di che sarà per mio figlio, paura del mondo che va a rotoli, paura del mio lavoro... paura. Se hai paura di checchesia, la contemplazione è sfuggita. E la paura non è frutto del pensiero, della volontà. Se noi abbiamo paura dell'inferno, paura di non riuscire, paura di tante cose, no: pace e poi non aver paura.(...)

(...) il sapere accettare, il trasformare trasformandoci, trasformando quella parte della realtà che ci è stata affidata. Contemplare dunque nelle navate del mondo è la nostra gioia, e il nostro compito. 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/raimonpanikkar/navate.htm

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