sabato 24 novembre 2012

Potenzialità

 




                          "L’uomo che non può creare vuole distruggere" 
                                             (Erich Fromm)

Tutti gli uomini ( e non parliamo delle donne :D!!) hanno dentro di sè questo potenziale creativo, tutti, nessuno escluso, dove finisca questo pontenziale quando non espresso in modo creativo o in cosa si trasformi, lo intuisce Fromm, ma forse lo sappiamo anche tutti noi!

Cito Fromm
Oltre al conformismo inteso come mezzo per superare l'isolamento, un altro fattore nella  vita contemporanea deve essere preso in considerazione: la routine del lavoro e del piacere. L'uomo diventa un 'dalle nove alle cinque', è parte della forza del lavoro, della forza burocratica degli impiegati e dei dirigenti. Ha scarsa iniziativa, i suoi compiti essendo prescritti dall'organizzazione; vi è ben poca differenza tra chi è in cima alla scala, e chi è in basso. Tutti seguono schemi prestabiliti, con una velocità prestabilita, in modo predisposto. Perfino le reazioni sono prescritte: allegria, tolleranza, amabilità, ambizione e capacità di andare d'accordo con tutti senza attrito. Il divertimento è organizzato nello stesso modo, sebbene non con lo stesso sistema; i libri sono selezioni da biblioteche, i film dagli impresari, e gli slogans pubblicitari coniati da loro; il resto è pure uniforme; la gita domenicale in automobile, i programmi televisivi, le riunioni e i ricevimenti ufficiali. Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?

Gli idoli dell'uomo moderno, avido, alienato, sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura. [...] Quanto più ricchi sono i suoi idoli, tanto più l'uomo si impoverisce. Invece della gioia egli va in cerca di piacere e di eccitamento; invece di crescere cerca possesso e potere; invece di essere, egli persegue avere e sfruttamento; invece di ciò che è vivo sceglie ciò che è morto.

ma così


L'uomo muore sempre prima di essere completamente nato.


Tutto è diventato business, ogni cosa deve funzionare ed essere utilizzabile. Non esiste un sentimento di identità, esiste un vuoto interiore. Non si hanno convinzioni, né scopi autentici. Il carattere mercantile è l'essere umano completamente alienato, privo di qualunque altro interesse che non sia quello di manipolare e funzionare. È proprio questo il tipo di umano conforme ai bisogni sociali. Si può dire che la maggior parte degli uomini diventano come la società desidera che essi siano per avere successo. La società fabbrica tipi umani così come fabbrica tipi di scarpe o di vestiti o di automobili: merci di cui esiste una domanda. E già da bambino l'uomo impara quale sia il tipo più richiesto.

Riprenderci il nostro potenziale, assecondare quello dei nostri figli, nipoti e amici, dare vita a un nuovo "Rinascimento", mi sembra quanto di più importante si debba perseguire nella nostra vita.


8 commenti:

nucci massimo ha detto...

dare vita a un nuovo "Rinascimento", mi sembra quanto di più importante si debba perseguire nella nostra vita.

Questo vorrei.
domattina ci provo.

JANAS ha detto...

Bene :D RINASCIAMOCI O RINASCIMENTIAMOCI allora...
com'è andata dunque questa domenica di tentativo?

guglielmo ha detto...

Il cambiamento è una cosa difficile. Parola di scout. Ma ci si deve sempre provare -:)))

nucci massimo ha detto...

E' andata a cazzo di cane
scusi il francesismo signora.

JANAS ha detto...

Gugliemo...si credo anch'io!! anche se a leggere il commento del Nucci Massimo, la cosa sarà molto più difficile di quanto si pensasse :)))))))))))))

oh Nucci ...non vorrai arrenderti al primo tentativo? :))))))))))))))))))

nucci massimo ha detto...

Giammai

Luigina ha detto...

Il problema Janas è capire dove sta nascosto il nostro potenziale e come fare a farlo riemergere in noi e a scoprire ed assecondare quello delle persone che ci sono care senza lasciarci/le schiacciare ed annullare dal conformismo. Sempre stimolanti le tue riflessioni.

JANAS ha detto...

Massimo ...ah ecco! ;D

Luigina, eh già, se fossi un guru magari avrei anche le risposte, ma non sono un guru e le sto cercando anch'io, ma intanto abbiamo le domande, e già questo è uscire dal conformismo (che forse molte domande nemmeno se le pone!).
Inoltre è chiaro che sarà un percorso individuale, non c'è nessuno che possa dirti dove e a che profondità ognuno di noi abbia nascosto il suo potenziale.
Penso che un esercizio utile allora possa essere imparare ad essere attenti, l'attenzione presuppone una grande capacità di ascolto di noi stessi e degli altri. Se andiamo sempre di corsa, probabilmente perdiamo entrambe le cose.
Allora ogni tanto forse dovremmo rallentare, ascoltare di più prima i nostri reali bisogni (non quelli finti che ci vengono inculcati) per imparare a riconoscere anche quelli degli altri andando oltre gli aspetti superficiali.
Questo naturalmente è quello che penso possa essere una delle strade, ma poi le strade possono essere tante, l'importante è individuare almeno la direzione!
Dalle varie letture di questo periodo tutte indicano come cosa fondamentale svuotarsi dall'Ego, che si finge nostro amico e invece rema contro. Appena lo incontro..il mio, LO MASSACRO :)))))))))))