lunedì 8 ottobre 2012

IL MIRACOLO da storie di un uomo qualunque

Tempo fa avevo postato l'introduzione a un progetto, che è ancora in lavorazione:
La storia di un uomo qualunque
da allora diversi impegni non mi hanno dato modo di occuparmi di quello che avrebbe dovuto essere, la raccolta dei racconti di un uomo semplice, della sua infanzia in terra sarda, della giovinezza bruciata a vent'anni , quando fu costretto a partire per il fronte per combattere con un nemico sconosciuto e senza volto. Nemici ne ha incotrato tanti, fra questi anche fame e sete, e reclusione in campi di concentramento. Tuttavia nei suoi racconti c'è sempre anche tanta ironia, tutto sommato essa ha costituito la sua forza e la sua fortuna,  non verrà certo raccontata la storia di un  "Eroe" come comunemente viene inteso! Così non mancheranno pur nella tragicità di una guerra, episodi divertenti o grotteschi, determinati anche da qualche ingenuità.

Questo che vi riporto qui sotto farà parte della storia di un uomo qualunque,è uno degli episodi della sua infanzia, me lo raccontò per la prima volta due anni fa, ve lo riporto con la semplicità di un padre che parla con sua figlia, cosi intanto fermo i ricordi, e raccolgo i miei appunti!

Il miracolo!

- Ti ho mai raccontato la storia del maialino? (già sorride a ricordarla)
- No, questa mi manca,racconta!

Durante questi 45 anni della mia vita con mio padre, ho sentito ripetutamente i suoi racconti, soprattutto  di guerra,  ma fra quelli della sua infanzia, questa del maialino, devo essermela persa.
- Ero piccolo, forse 6 o 7 anni, avevo aiutato un signore a fare dei lavori nella sua campagna, e proprio quel giorno la sua scrofa aveva partorito, così, per ringraziarmi dell'aiuto, mi regalò un maialino appena nato!
Ero contentissimo di avere un maialino tutto mio, e pensavo anche che tornando a casa con questo trofeo avrei fatto felice mia madre e tutta la mia famiglia.
Ricordi la casa di nonna? Aveva un piccolo cortile sul retro, con un angolo ricoperto da una tettoia, che era il riparo per i nostri animali da cortile, ma anche per il maiale che ogni anno allevavamo e che sarebbe stato il nostro rifornimento di carne, lardo, salsicce per l'inverno.
Così felice, abbracciando il mio maialino e correndo come una lepre vado verso casa, entro come una furia, giro per le stanze, cerco mia madre, stranamente non trovo nessuno, un po deluso per la mancata accoglienza che mi ero immaginato, ma comunque desideroso di raggiungere i miei compagni di gioco per strada, decido di non aspettare il loro rientro e lascio il mio maialino nel cortile, sotto la tettoia in compagnia del nostro maiale.

Giocavo poco distante da casa e a un certo punto scorgo un consistente gruppo di persone davanti alla nostra porta, si erano fatte tutte intorno a mia madre che urlava al miracolo:

-"Accorrete! Accorrete il "porco maschio"  ha partorito un maialino!!"

Le persone intorno incredule, seppure non avessero motivo di dubitare dell'onestà di mia madre, restavano lì perplesse a chiedersi come fosse stato possibile che un maiale avesse partorito un maialino.
Tuttavia devi pensare che allora anche un maialino era un bene prezioso e pertanto non poteva essere capitato lì per caso, del resto accadeva raramente che qualcuno fosse così generoso da regalartene uno.
 Se a questo aggiungi che ancora più inspiegabile era come potesse essere arrivato da solo nel nostro cortile, delimitato sul retro per tre lati da altre costruzioni, e che l'unica via per raggiungerlo era passando dalla porta d'ingresso di casa, capisci che a loro non restava altra spiegazione per quanto illogica:
 il maiale aveva partorito un maialino!

Di sicuro per mia madre questa era l'unica possibile, ma anche gli altri si stavano convicendo del miracolo.
- E poi com'è andata a finire? (lo incalzo)
- Eh!(ridendo quasi con le lacrime agli occhi), quando ho capito che c'era un equivoco e che l'equivoco aveva come soggetto principale il MIO maialino, di cui volevo rivendicare la proprietà, ho abbandonato i miei compagni di gioco e ho iniziato a correre verso mia madre e verso il gruppo di persone urlando:
- il maialino è mio! il maialino è mio! 

Quasi fatica a raccontare, ride di gusto al ricordo, come se lo stesse vivendo ora, e quindi le pause si allungano, lo vedo soffermarsi con lo sguardo come se la scena fosse lì davanti ai suoi occhi, mentre anch'io, ridendo con lui, sono ansiosa di sapere la fine della storia:

- E poi?
- E poi niente ...
Mi spiace un po che liquidi il racconto iniziando con quel "niente".
- Arrivato presso di loro, ho raccontato che il maialino mi era stato regalato da zio***, e che non sapendo dove metterlo, l'avevo messo insieme al nostro maiale.
- E loro?
- Loro sono rimasti un attimo in silenzio, il tempo di realizzare che la spiegazione fosse molto più semplice di quello che erano pronti a credere, sono scoppiati in una sonora e collettiva risata!
Per molte tempo, è stato l'argomento più raccontato nelle sere estive, quando tutto il vicinato usciva a sedersi fuori dalle proprie case, a condividere con gli altri gli eventi di una giornata di lavoro, e naturalmente si rideva si rideva così tanto, che in quei momenti riuscivi per un po' a dimenticare la durezza della vita che si conduceva.
 Penso fra me e me : forse questo era il vero miracolo...

JANAS 

15 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Bella storia. davvero.
Un abbraccio
Maurizio

Luigina ha detto...

Grazie Janas di aver saputo rievocare con questo bellissimo racconto di tuo padre, ricordi anche miei e quell'atmosfera di condivisione con altri di eventi lieti e tristi di una dura giornata di lavoro. Credo anch'io che il vero miracolo fosse proprio quello. Fai bene a raccogliere questi ricordi anche per iscritto, perché la storia della nostra vita e quello che noi siamo ora è proprio fatta da uomini e ...donne qualunque.Credo che non sia mai tardi imparare a comprendere il significato dei ricordi nostri e di chi ci è caro, perché può raccontare molto di sé e diventare uno straordinario strumento di conoscenza non solo di sè stessi. Pazienza che sto rispondendo anche alla tua ultima email, ma devo metabolizzare dolori e sentimenti che mi ha suscitato e gli ultimi eventi

riri ha detto...

:-)) Una storia da raccontare ancora..

JANAS ha detto...

Maurizio grazie :D

Luigina ci sto provando, ma non è cosa semplice, perchè io ricordo solo i racconti tramandati a voce, e quindi senza una collocazione cronologica precisa nella mia mente, mia sorella Anna si era presa il compito di raccogliere e mettere in ordine i vari scritti di mio padre sulla guerra, sparpagliati in modo disordinato in vari quaderni e agende, quindi diciamo che per quanto riguarda gli avvenimenti della guerra ho una traccia da seguire, un po meno per quelli dell'infanzia, per i quali dovrò andare a memoria cercando quelli più significativi. Questa del maialino come ho scritto me l'ha raccontata poco tempo fa..e non l'avevo ancora fermata con uno scritto, fino al giorno di questa pubblicazione. Per quanto riguarda la email, fai con calma, capisco il tuo bisogno di metabolizzare...non è un percorso semplice.

Riri :D eh..spero di riuscirci, intanto a piccoli passi ci provo!

nucci massimo ha detto...

Ben detto Luigina,
Voglio aggiungere che, almeno per quel che mi riguarda,
lo scrivere del passato che ci ha visto testimoni
mi aiuta a star meglio con me stesso,
Succede anche a te Janas?
Scrivere di tuo padre poi deve essere particolarmente bello.
Ciao Janas, al prossimo racconto.

JANAS ha detto...

Massimo, scrivere ci aiuta a star meglio, tendiamo a scrivere del passato forse perchè il presente ha bisogno di essere prima metabolizzato e quando certe volte scriviamo del presente, almeno a me così capita, quello che scrivo risulta non completamente compreso, nel senso che lo capisco rileggendolo molto tempo dopo, come se fosse l'incoscio a parlare, una mappa che solo il tempo mi aiuterà a decifrare. Scrivere di mio padre è un tentativo di capire una vita, la sua.
Da piccoli si idealizza la figura paterna, da giovani si colgono le contraddizioni, si distrugge l'immagine idilliaca, e i sentimenti si alternano ad odio e amore, tolleranza e insofferenza. La maturità prova a fare una sintesi di tutto questo, non sempre facile, alcuni vanno da un analista, altri provano da soli. :))))))))
Per quanto mi riguardo ora sto guardando all'Uomo, a tutta l'Umanità che trovo in lui, con i suoi limiti, le sue debolezza che spesso, come tutti, ha mascherato con narcisismo, ironia e parvenze di certezze, ma erano soltanto, come tutti, bisogno di amore e di accettazione. Ora voglio uscire dal Giudizio, e guardare un uomo che ha provato a vivere al meglio la sua vita, con le sue scelte giuste e sbagliate, come tutti. Guardo lui e cerco di capire me, capire gli altri.
Ma infondo so che siamo tutti un grandissimo Mistero, ogni essere umano è un grandissimo Mistero e per quanto finissimo possa essere il nostro udito, non riusciremmo mai a sentire il Rumore di fondo del suo Universo;
per quanto acuta la nostra vista e il nostro sguardo, non riusciremmo mai a penetrare l'uomo nei suoi profondi abissi e spazi infiniti.

nucci massimo ha detto...

Chissà se i miei figli diranno le stesse cose di me.
Mi piacerebbe.

Luigina ha detto...

Io per ora non ci spero Nucci: ognuno ha i figli che si merita probabilmente e il babbo di Janas lo merita;)

Luigina ha detto...

Messaggio in codice: intanto che aspetto che scoppi il petardo ho riempito di punti, virgole e altro la bottiglia del nonno ;)

JANAS ha detto...

Massimo è un desiderio che segretamente ho anch'io (forse ora non è più tanto segreto :D); allo stesso tempo anche noi dovremo riservare lo stesso sguardo verso i nostri figli e il loro mistero.

JANAS ha detto...

Luigina non avevo aggiornato la pagina, quindi non avevo ancora letto i tuoi ultimi due commenti.
altrimenti sai quante te ne avrei detto? :)))))))))
scherzi a parte Luigì rileggi la tua frase... quella che ognuno ha i figli che si merita, c'è giudizio nei tuoi confronti, c'è giudizio nei confronti di tuo figlio...c'è qualcosa che personalmente non condivido, ne per te ne per tuo figlio.

JANAS ha detto...

anch'io ho un messaggio in codice
Tanto tempo fa avevo letto una bellissima lettera di un figlio indirizzata ai propri genitori..devo cercarla nel mio archivio!

Luigina ha detto...

Credo di conoscerla:(E' QUESTA?.

JANAS ha detto...

Luigina no..non mi sembra di averla mai letto questa, ma forse posso sbagliarmi, è questa qui la lettera che è stata letta per voi in un occasione speciale che ora mi sfugge e che ti aveva fatto molto piacere?

Luigina ha detto...

No, Janas: l'ho trovata ora sul web. Pensavo l'avessi pubblicata tu, visto che hai detto che l'avresti cercata nel tuo archivio. Quando avrò terminato la email che ti sto scrivendo e aggiornando ti farò sapere cosa ho trovato nel mio