mercoledì 28 luglio 2010

Se prima non lo facciamo noi..

8 commenti:

guglielmo ha detto...

Galimberti è una bella testa. Ho letto questo libro e le sue osservazioni sono sempre affascinanti anche perché spaziano dalla psicologia, alla letteratura, all'arte... è la scrittura che preferisco. Sullo stesso livello (anche se più legato alla psicanalisi) consiglio la lettura di Eugenio Borgna.
Ciao

Sciarada ha detto...

Credo che, soprattutto in questo periodo storico, avere "un'idea" comporti una grande fatica è un impegno mentale non indifferente che molti non sono in grado di sostenere e gestire, perchè rinunciando alla protezione del mito, pur essendo già in uno stato avanzato di insoddisfazione e di insicurezza perderebbero quell'ultimo granello di illusione che gli fa credere di vivere mentre in realtà è proprio il mito che si nutre della loro vita. Mettere in pratica ciò che dice Galimberti per quanto giusto non è facile e molti non ne saranno mai capaci purtroppo! Le strade difficili, pur essendo quelle che ti portano alla giusta meta, sono sempre le meno percorse!

Ciao Janas

rom ha detto...

Visto, ascoltato. Grazie per la proposta!

Cura delle idee.
Cura delle emozioni.

Due cose diverse? Sì, ma strettamente connesse.

Cura è cambiamento, passaggio da uno stato ad un altro, che è quello considerabile migliore, sano, per cui dico: mi curo, mi sono curato.
Nel caso della cura del corpo, generalmente la cura è un ritorno più o meno completo ad uno stato precedente di funzionalità. Ci sono le malattie congenite, ma generalmente, per il corpo, curarsi significa tornare ad uno stato precedente, ad un prima che mi ammalassi.

E per i mali psichici, o di origine psichica? - possono essere anche mali psichici collettivi, chiaro.

Cura delle emozioni, cura delle idee... Come cambi stato malato delle idee senza emozioni? Come cambi stato malato delle emozioni senza idee?

Anche il cane è un mito.
Il cane non esiste.
Esiste questo e quel cane.
Il tavolo, la rosa, tutto è mito, inesistente, o meglio: esistente come mito, senza spessore, odore, consistenza esperibile - simbolo di cosa, e non cosa - parola, non cosa.
Per quanto possiamo immaginare, nascemmo senza miti: tutto, per un po', forse era percezione e memoria, sulla base di predisposizioni percettive e mnemoniche di specie, ma percezione e memoria - come nei sogni: nei sogni il cane non esiste, esiste questo e quel cane.

Cura dei miti. Con altri miti?
Di mito in mito, è possibile tornare al prima del gioco dei nomi e delle idee?

Baol ha detto...

Ciao Janas

JANAS ha detto...

Rom
si Cura delle idee, e delle emozioni!!
strettamente connesse, certo!!
Sono le idee sbagliate, quelle che non sentiamo veramente nostre, che ci allontanano dal nostro vero "sentire" che condizionano le nostre emozioni e/o sono le nostre emozioni che ci vincolano a quelle idee? E già da dove s'inizia la cura? Dalle idee o dalle emozioni?
Quando il corpo s'ammala, la malattia è il segnale che un equilibrio nel nostro corpo si è spezzato...la cura giusta dovrebbe individuare cosa ha interrotto quell'equilibrio...invece spesso si curano i sintomi; mi spiego meglio: ho il mal di testa e prendo un'aspirina..mi passa il mal di testa..apparentemente ho ripristinato l'equilibrio, non ho più il mal di testa, ma probabilmente non ho curato e non ho trovato l'origine del mio mal di testa! Non sono tanto sicura che il curarsi anche fisico sia un tornare allo stato precedente..il cambiamento c'è nel passaggio di una malattia, e ne lascia le tracce, il corpo anche il nostro corpo fisico impara e cambia in seguito alla malattia, pensa per esempio alle influenze, alle malattie esantematiche, è solo un apparente tornare allo stato originario, nella realtà il corpo ha modificato i suoi sistemi di difesa in modo intelligente! E la cura per le idee e per le emozioni?
az..non abbiamo un sistema immunitario che ci protegga dalle idee e dalle emozioni sbagliate? Oh forse si?
Non esistono dei vaccini che ci salvino dai virus delle idee (non nostre) alla cui influenza siamo esposti da piccoli? Che so una bella iniezione antivirale contro i condizionamenti familiari, sociali, contro tutte quelle belle idee e convinzioni che ci vengono inculcate senza beneficio d'inventario, come verità assolute?
..sull'argomento non potrei non scrivere se non con tutta la mia immensa ignoranza in merito, per cui perdonami le inesattezze o anche le eventuali corbellerie..
Credo che Galimberti in questo caso ci stia suggerendo una possibilità, indicandoci come ottimo antivirale, coltivare un approccio critico alle idee..specialmente quelle mitizzate!! un bello screening insomma :)))) perdona la parola straniera...
per curiosità ora sono andata a cercarla su wikipedia e mi ha fatto sorridere la definizione..mi ha fatto sorridere pensarla applicata alla cura delle idee:
"il termine screening, è un anglicismo utilizzato in medicina, per indicare una strategia (protocollo) di indagini diagnostiche generalizzate, utilizzate per identificare una malattia in una popolazione standard, con un rischio medio di malattia, che si reputa sufficientemente elevato da giustificare la spesa e lo stress di cercarla. A differenza dei test medici eseguiti nella pratica diagnostico-clinica generale, le procedure dello screening, prevedono che gli esami medici siano eseguiti a tappeto su tutta la popolazione, anche quelli senza alcun sintomo, indicazione clinica di malattia o familiarità per malattia."
Si ..si penso che un bello screening delle idee e delle emozioni,anche su quelli che apparentemente non presentano alcun sintomo, sia fondamentale!!
E trovo pure curioso che passi anche attraverso questa definizione, il fatto che per motivare una tale ricerca si torni a una "Idea malata" del nostro tempo che riporta sempre tutto in termini economici:
"che si reputa sufficientemente elevato da giustificare la spesa e lo stress di cercarla."
Sappiamo bene che la nostra società non ha nessun interesse per creare una collettività sufficientemente critica che la metta in discussione, per loro è fondamentale direzionare le nostre emozioni e le nostre idee!

JANAS ha detto...

Guglielmo, penso anch'io che Galimberti abbia una bella testa!
Le sue osservazioni hanno una straordinaria lucidità e il modo con cui le espone da il senso di quanto siano state meditate e valutate!
ho letto qualcosa di Eugenio Borgna ..molto tempo fa avevo postato un suo brano che mi aveva colpito tratto da L'arcipelago delle emozioni.

Sciarada,
infatti è proprio così purtroppo!!:( ma credo anche nella forza rigeneratrice dell'uomo, e nei corsi e ricorsi storici; la storia ha attraversato spesso periodi oscuri, di stasi delle idee, per poi toccare il fondo, mettere in crisi le vecchie idee, e farne nascere di nuove...mi affido a questa speranza, e il fatto di essere qui a parlarne è già un buon segno! :)

JANAS ha detto...

ciao Baol :))))))) ogni tanto torno!!

riri ha detto...

Ciao Janas, un caro saluto.
Galimberti ha un "cervello fine", ce ne sono pochi..purtroppo.
Un discorso da approfondire, ma sono solo passata per dirti ciao.