mercoledì 9 giugno 2010

Tutte le ombre parlano sottovoce della luce



Tutte le ombre, parlano sottovoce della luce
(Emanuel Carnevali)

Per molto tempo crediamo di conoscere la natura dei nostri desideri, delle nostre inclinazioni e dei nostri stati d'animo. Ma poi arriva un attimo in cui un'esplosione assordante ci avverte che viviamo in luoghi diversi da quelli in cui vorremmo vivere, che non ci occupiamo delle cose per cui abbiamo attitudine, che cerchiamo i favori o suscitiamo la collera di persone con cui non abbiamo nulla in comune, mentre ci manteniamo distanti, sordi e indifferenti nei confronti delle persone di cui proviamo nostalgia e a cui siamo legati da un vincolo profondo. Chi non presta ascolto a un tale avvertimento rischia di vivere una vita goffa e dimezzata, senza mai essere veramente se stesso. Non è un sogno, e neanche un "sogno a occhi aperti": è uno strano, rapinoso stato d'animo quello che ci rivela quali siano i nostri compiti, i nostri obblighi e il nostro destino, e che cosa, nella nostra vita, appartenga esclusivamente a noi; questi istanti ci mostrano ciò che vi è di personale nella nostra esistenza, quello che entro i limiti angusti della condizione umana costituisce l'essenza specifica dell'individualità. In tali momenti non mi sono mai attardato a riflettere, ho sempre obbedito al segnale senza la minima esitazione, con la placidità di un sonnambulo.

(Sándor Márai, Confessioni di un borghese)


12 commenti:

guglielmo ha detto...

Si, acchiappare il tram quando passa (e passa sempre più di rado man mano si procede verso la notte) è un bel problema. Spesso si ha l'impressione di essere rimasti come imbambolati a vedere che arrivava e si è lasciato sfilare senza nemmeno alzare la mano per segnalare la volontà di salire. Ma càpita anche che si prende il tram sbagliato e si finisce dove mai avremmo voluto.
Fino ad un certo punto ci è dato di scegliere e di agire conseguentemente, poi, come dire, le scelte diventano sempre più obbligate e si finisce inevitabilmente a maledire il momento in cui non abbiamo saputo alzare la mano o che siamo saliti sul tram sbagliato.
C'è però nella mente umana una risorsa che non smette di stimolarci perché ci permette di capire e vedere i tram...

UIFPW08 ha detto...

E' sempre un piacere venire da te Janas.
Un abbraccio
Maurizio

Baol ha detto...

E spesso alcune urla raccontano un silenzio...

(io ci sono eh!)

Jean du Yacht ha detto...

Agogno diventare sonnambulo, ci sto fortemente provando ma per il momento sono soltanto nottambulo (involontario peraltro), ciao neh!

jasna ha detto...

un semplice abbraccio prima di andare a sentire Alessandro suonare... mi ricarica sentire la sua chitarra suonare sotto le sue dita. ripasso .

JANAS ha detto...

Guglielmo non so se sia tanto un problema di tram sbagliati o persi..o di scelte, quanto invece la sensazione di averle vissute come dici tu: imbambolati, insomma con la non piena coscienza di essere stato veramente tu a scegliere,il tuo vero se, ma solo il risultato di condizionamenti, aspettative di altri e...

Maurizio ..grazie!! ricambio l'abbraccio!

Baol....:D lo so che ci sei!! e s anche che sai leggere fra le righe delle cose non dette...proprio come le urla raccontano un silenzio!!


Jean..anche tu da queste parti? che piacere trovarti :D!!
allora ti auguro di diventare presto un sonnambulo!! certo una "condicio sine qua non" per diventare sonnambulo DEVI smettere di diventare nottambulo oppure NOTTAMBULA DA SONNAMBULO...:b !!!

Ciao Jasna ..ti capisco, e la musica in se ha questo grandissimo potere...se poi a suonarla è la persona che ami...è perfetto!!

Emilia ha detto...

Sempre bello leggerti. Grazie
Giulia

JANAS ha detto...

Giulia ...grazie a te!! :D

Luigina ha detto...

Bella riflessione Janas: 6 anni e mezzo fa mi era sfuggita. grazie di avermi fatto fare un passo indietro nel passato attraverso FB in un giorno particolare della mia vita e delle persone che amo e sono veramente importanti per me

JANAS ha detto...

oh.. Lu' leggere scritto "6 anni e mezzo" mi ha fatto prendere consapevolezza del tempo che è passato; a me a volte sfugge questa consapevolezza del tempo che vedo piu' come un flusso continuo, acqua che scorre, come in una sorgente. E' vero non è la stessa acqua, ma in un certo senso si, essa ha raggiunto il mare, è evaporata e si è fatta pioggia che torna alla sorgente. un abbraccio

Luigina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luigina ha detto...

E' bello ogni tanto riscoprire le sorgenti della nostra amicizia :*)