mercoledì 27 agosto 2008

Avere o Essere?



Avere o essere?
pochi giorni fa ho casualmente incontrato un libro...
Avere o essere di E. Fromm
, eh!
Niente di nuovo..visto che è stato scritto nel 1976....ma il tema mi ha subito catturato per la sua attualità;
nel libro Fromm, fa la distinzione fra due tipi d
i struttura caratteriale dell'uomo...:
AVERE ED ESSERE;
il primo tipo caratteriale Avere, valuta se stesso, e la realtà pensando "io sono ciò che ho" ovvero sono e valgo nella misura di quanto possiedo, e per avere non s'intende solo beni materiali, ma anche possedere gli affetti , le persone, essere radicati nelle abitudini, ..insomma qualsiasi forma di attaccamento quasi morboso alle cose, tipico della società consumistica e capitalistica, che porta l'uomo a una sorta di alienazione, dove alla fine non è lui che possiede le cose ...ma sono le cose che possiedono lui, per il fatto che identifica la propria esistenza basandosi proprio su quanto ha!
Anche l'approccio scolastico di questo tipo è volto a un possedere nozionistico degli studi, di genere meramente mnemonico, incamera informazioni quasi in modo passivo!

il tipo Essere pensa di se: Io sono ciò che sono ora!
non considerando le cose come immutabili, prende in considerazione che niente può essere posseduto in eterno, che tutto può mutare, cambiare, tutto è transitorio, in prestito!
Questa mancanza di attaccamento alle cose, lo rende libero, libero dagli oggetti, libero dai legami non sentiti, ma generati dalla consuetudine, dalle credenze, questo modo di pensare lo rende critico e autonomo; il suo approccio scolastico è attento alla ricezione del messaggio, non perde tempo a prendere appunti, e dal messaggio sviluppa altre idee, analizza in modo creativo e partecipe!
Non essendo più alienato dal suo profondo se, egli stabilisce rapporti con gli altri
ed'è libero dall'idea di pensare, come qualcosa che gli appartiene, anche i legami affettivi con i figli, mogli, compagni, fidanzati.. egli può veramente permettersi di essere ciò che veramente è, dedicarsi a conoscere la propria interiorità e sviluppare in modo creativo la propria crescita!
Gli spunti sono tanti che mi è quasi impossibile riassumerli.. e potrei scrivere per giorni...
ecco una brano quasi conclusivo tratto dal suo libro:
"A mio giudizio, il carattere umano può mutare a patto che sussistano le seguenti condizioni:
1. Che si sia consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo.
2. Che si riconosca l'origine del nostro malessere.
3. Che si ammetta che esiste un modo per superare il malessere stesso.
4. Che si accetti l'idea che, per superare il nostro malessere, si devono far certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale.

Disponibilità a rinunciare a tutte le forme di avere, per essere senza residui.

Sicurezza, sentimento di identità e fiducia fondate sulla fede in ciò che si è, nel proprio bisogno di rapporti, interessi, amore, solidarietà con il mondo circostante, anziché sul proprio desiderio di avere, di possedere, di controllare il mondo, divenendo così schiavo dei propri possessi.

Accettazione del fatto che nessuno e nulla al di fuori di noi può dare significato alla nostra vita, ma che questa indipendenza e distacco radicali dalle cose possono divenire la condizione della piena attività volta alla compartecipazione e all'interesse per gli altri.

Essere davvero presenti nel luogo in cui ci si trova.

La gioia che proviene dal dare e condividere, non già dall'accumulare e sfruttare.

Amore e rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni, con la consapevolezza che non le cose, il potere e tutto ciò che è morto, bensì la vita e tutto quanto pertiene alla sua crescita hanno carattere sacro.

Tentare di ridurre, nei limiti del possibile, brama di possesso, odio e illusioni.

Vivere senza adorare idoli e senza illusioni, perché si è raggiunta una condizione tale da non richiedere illusioni.

Sviluppo della propria capacità di amare, oltre che della propria capacità di pensare in maniera critica, senza abbandonarsi a sentimentalismi.

Capacità di rinunciare al proprio narcisismo e di accettare le tragiche limitazioni implicite nell'esistenza della realtà di fatto.

Rendersi inoltre conto che una crescita non è sana se non avviene nell'ambito di una determinata struttura, ma in pari tempo riconoscere le differenze tra la struttura intesa quale un attributo della vita, e l' "ordine" inteso quale un attributo dalla non vita, di ciò che è morto.

Sviluppare la propria fantasia, non quale una fuga da circostanze intollerabili, bensì quale un'anticipazione di possibilità concrete, quale un mezzo per superare circostanze intollerabili.

Non ingannare gli altri, ma non lasciarsene neppure ingannare; si può accettare di essere definiti innocenti, non ingenui.

Conoscere se stessi, intendendo con questo non soltanto il sé di cui ha nozione, ma anche il sé che si ignora, benché si abbia una vaga intuizione di ciò che non si conosce.

Avvertire la propria unicità con ogni forma di vita, e quindi rinunciare al proposito di conquistare la natura, di sottometterla, sfruttarla, violentarla, distruggerla, tentando invece di capirla e di collaborare con essa.


Far propria una libertà che non sia arbitrarietà, ma equivalga alla possibilità di essere se stessi, intendendo con questo non già un coacervo di desideri e brame di possesso, bensì una struttura dal delicato equilibrio che a ogni istante si trova di fronte alla scelta tra crescita o declino, vita o morte.


Rendersi conto che il male e la distruttività sono conseguenze necessarie del fallimento del proposito di crescere.

Rendersi conto che solo pochi individui hanno raggiunto la perfezione per quanto attiene a tutte queste qualità, rinunciando d'altro canto all'ambizione di riuscire a propria volta a "raggiungere l'obiettivo", con la consapevolezza che un'ambizione del genere non è che un'altra forma di bramosia, un'altra versione dell'avere.

Trovare felicità nel processo di una continua, vivente crescita, quale che sia il punto massimo che il destino permette a ciascuno di raggiungere, dal momento che vivere nella maniera più piena possibile al singolo, è fonte di tale soddisfazione, che la preoccupazione per ciò che si potrebbe o non si può raggiungere ha scarse probabilità di rendersi avvertita.

Essere significa rinnovarsi, crescere, espandersi, amare, trascendere il carcere del proprio io isolato,
provare interesse, "prestare attenzione", dare.

Erich Fromm

38 commenti:

ellen ha detto...

BENTORNATAAAAAA!!!!!!!!
[domani, con calma, leggo tutto. ma intanto: che gioia ritrovarti tra i commenti. e comunque anche io, quel video, me l'ero perso. :p ]

JANAS ha detto...

grazie Ellen..con molta calma visto il testo decisamente "logorroico"...

il video già...sei andato a cercarlo allora...per quella vena masochistica ...da "Dead Ellen" ...beh potresti inserirlo come una delle morti possibili nei tuoi simpaticissimo mille modi per morire!
modo di morire n.201 : Trafitto da un video di Vespa!

digito ergo sum ha detto...

tutto condivisibile, MA PERÒ, a volte, per esistere occorre insistere e, allora, l'avere fa per forza di cose a sovrapporsi all'essere. bello o meno bello che sia, occorre prendere le misure anche con questi inconvenienti.

JANAS ha detto...

digito che piacere!
certo, il discorso è notevolmente più articolato, e io ho provato mio malgrado a cercare i punti più importanti, ma penso che forse Fromm non vuole denigrare del tutto il verbo Avere come un aspetto negativo! C'è una parte dell'Avere che è indispensabile alla nostra sopravvivenza, senza la quale anche la nostra creatività verrebbe compromessa! Ma credo intenda un utilizzo dell'avere non finalizzato al possedere ma al creare...mangio per creare energia per il mio corpo e per star bene...non è utile ne indispensabile mangiare per voracità oltre misura e oltre le mie reali necessità... avere per uno scopo ...e non rendere l'avere lo scopo della propria esistenza. La società consumistica e la pubblicità invece invia questo genere di messaggi, per cui noi non siamo nessuno se non possiedi quella macchina, quel cellulare, quel capo firmato..

enzorasi ha detto...

Janas, sei appena tornata e ci scaraventi addosso Fromm? Sfondo nero e parole incise in viola forte, le tue foto...sì sei proprio tornata. Adesso ci siamo quasi tutti, sono contento.
Esistono quei due tipi di approccio alla vita ma solo come punto di discussione o base di avvio per una più corretta coscienza di noi; la realtà ci dice di infinite sfumature, pendoli continui fra essere o avere. La realtà è altro, secondo me: è anche desiderio di possedere ciò che vuoi condividere, è anche affetto profondo per la parte di te che versi nell'altro e desiderio di vedertelo tornare indietro arricchito e mutato. E' così nell'amicizia, nell'amore, in una mano tesa verso un panorama chiedendosi "a chi lo racconto?"
La realtà ti schiaccia a volte; io non sono mai riuscito a far finta di nulla...le cicatrici in fondo servono. Bentornata.

Gianna ha detto...

Bentornata !Mi sono ritrovata nel tuo post "capolavoro "e...ho riflettuto e imparato.
Lieta giornata

Luigina ha detto...

Decisamente FORTE il tuo ritorno qui Janas. Ho bisogno di rileggere per metabolizzarlo, ma sostanzialmente condivido il parere di Enzo, anche alla luce della mia esperienza recente. Intanto buona giornata con un abbraccione! Ripasserò più tardi

JANAS ha detto...

@ Enzo sicuramente le sfumature sono molte di più! almeno mille e uno ...come i motivi!! ma infinite è il termine giusto!
però ...però...con più cura farò attenzione ai miei "Voleri" chiedendomi se sono veri, profondamente sentiti...o solo il risultato di bisogni indotti, di aspettative non mie!
e se anche sono mie, verificare con attenzione la loro natura, nascono da paure? Anche gli affetti e i sentimenti nascono da un dare e un condividere e ricevere, che non ha niente a che fare con l'avere immutabile, dici bene è un desiderio, è conquista quotidiana, non è una gioia che si mette nel cassetto e poi si chiude a chiave...per paura di perderla o sciuparla...!
Felice di ritrovarti! ;)

@ ciao Biondissima Stella, una lieta giornata anche a te! Tu che sei stata maestra, avrai sicuramente incontrato bimbi essere ...e bimbi avere?

@ ciao Luigina...un pò pesante a colazione eh? ho esagerato?...ti aspetto!!

MAX ha detto...

In teoria è tutto giusto. Ma di solito questi scrittori, filosofi, politici, nella vita reale si comportavano e si comportano all'opposto rispetto a quanto scritto (leggi Marx ad esempio, ma potrei citarne centinaia). Io sono convinto che l'ideale è San Francesco di Assisi. Molla tutte le ricchezze e vive da poveraccio (questo si che un grande esempio) . L'abbraccio con Lui è l'unica soluzione ai nostri miserabili problemucci.
Ciao cucù ...

MasterMax ha detto...

Lessi Fromm qualche anno fa, durante la mia fase di crescita personale. Mai come adesso quel libro appare così moderno. Bentornata Janas, ci sei mancata davvero.

Un abbraccio forte forte, Max

berry write ha detto...

Bentornata, scimmia della malora.
perchè non ti ho telefonato?
costa troppo, sei matta????

E così, dopo una luuuuunga riflessione, l'ho trascritto sul muro di un autogrill tra Ancona nord e Ancona sud!
ahahahahahhahahahahahaha!!!!

Gianna ha detto...

Eh sì cara poetessa ho conosciuto bambini di tutti i tipi,genitori di tutti i tipi,colleghi di tutti i tipi, psicologi, che seguivano alcuni miei alunni,di tutti i tipi,bloggher di tutti i tipi e mi piace studiare tutti i tipi...
Un caro saluto

JANAS ha detto...

@ max...vuoi diventare come San Francesco? ...uhm...non ti ci vedo...secondo me finisci con Fra Crispino a mangiare provole e bere vino!!!

@ mastermax ecco perchè sei cresciuto così bene!! ma siccome non si finisce mai di crescere...
anche voi mi siete mancati...
ti ricambio l'abbraccio forte forte!

@ berry tiratore di SOLA! ...Quel numero l'ho preso da una rivista di AAA cercasi...(e ti lascio intuire il resto del messaggio...) ahhahahahahah! ho sentito dire che costa molto di più di una telefonata....hihhihi (ma garantiscono un buon "servizio" ???? mah??)


@ Stella ...il mondo è proprio vario...e l'umanità così complessa!

MAX ha detto...

Non ho detto che vorrei diventare come il Poverello di Assisi ma mi vuoi provocare?
Comprerò un aereo e verrò a Roma a bombardarVi con al seguito una schiera di cucù. La nuova capitale, ce ne sono state altre ben più importanti, è il simbolo del lassismo e della corruzione.
Il lavoro vero e produttivo è a Milano.
Balle non ce ne sono!
Ventiquattromila baci ...

utilizerapagain ha detto...

Non e' sempre facile essere liberi: dagli oggetti, dai legami non sentiti, ma generati dalla consuetudine, dalle credenze, o pensare in modo critico e autonomo.
Talora le abitudini possono dominarci. L' ambiente esterno a prevalenza ''avere'' puo' condizionare. L' importante e' essere consapevoli di questo per poter uscire dalla sua morsa.
Ritengo che sia importante cercare sempre di non sotrarre al mondo, ma di aggiungervi sempre qualcosa.
Vale
PL

riri ha detto...

Bentornata!!Felice di leggere il tuo interessante post.Essere credo sia essenziale,approfondire la conoscenza con se stessi,che poi permette anche di stare bene insieme agli altri..il distacco dai beni materiali..senza scomodare nessuno"con tutto il rispetto per Fromm",ecc.credo che giorno per giorno si sperimenti questo "essere","esistere",forse il vero manuale di sopravvivenza è proprio la vita,il bagaglio,lo zaino,l'elaborazione.E' vero che non sempre è possibile,ma penso si abbia il dovere di provarci. Per quanto riguarda l'"Avere" , tutto dipende dal contesto in cui si è nati e vissuti e dall'educazione recepita...
Un caro saluto.

Stefi ha detto...

Benturradu!! ;)

Io direi che è bello essere e avere! a me piace l'idea di zompettare tra l'uno e l'altro.. un po' di sana gelosia.. la sensazione di essere sul tetto del mondo.. sentirsi liberi di cambiare, ma con la voglia di stare così attaccati a quello che ci appartiene e che a volte ci piace tanto tenere lì, stretto nel pugno!

E poi perché uno solo dei due?!? E' più bello un po' tutto mescolato!! ;)

Ohhhh... mi mancava proprio un bel volo, Janas!!!

JANAS ha detto...

Max ...hai indossato la camicia verde??? vabbè mi prendo i ventiquattromila baci...e sorvolo sulle uscite Bossiane...che tu sei troppo simpatico per farmi arrabbiare!!

Pier Luigi...è vero! non è per niente facile...ma hai ragione, prendere coscienza del problema, è già un modo per giungere a un tentativo di soluzione!

ciao Riri! Felice di ritrovarti! niente da aggiungere sul tuo commento...che è già esaustivo!

Stefi...dolcissima Stefi...ma se tieni qualcosa stretto nel pugno...la tua mano non è più libera!
ma si ...no voglio dire come dice max di abbandonare tutto e vivere come San Francesco...ma di cercare di avere quello che veramente noi vogliamo, tenendo presente tuttavia la "transitorietà...dell'oggetto, la sua precarietà...spesso vogliamo intensamente cose, che una volta ottenute non ci interessano più, altre volte vogliamo cose che nel tempo tuttavia, perdono le caratteristiche per cui ci piacevano, o siamo noi che cambiamo o sono gli oggetti ...è tutto così ...variabile...che l'idea di possedere per sempre qualcosa diventa quasi assurdo!
e noi li a costipare di oggetti inutili le cantine, gli armadi...cosa abbiamo paura di perdere? i ricordi? ma poi certo che essere e volere si mescolano...certo mia piccola saggia Stefi!

MAX ha detto...

24mila baci è una canzone di tale Celentano, se non erro pugliese.
Chiaro il concetto?
Abbasso Garibaldi e viva me!

Anonimo ha detto...

Ma ma ma ma ma, cosa ne pensa il Tony?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Bentornata a postare sul tuo blog! E che post!

Difficile commentare, io sono le mie poesie. Allora sono avere o essere?

Io mi sento di essere ma poi un po' tutti vogliamo anche avere qualcosa (che non vuol dire affermare che siamo perchè abbiamo e ciò che abbiamo, che fa molto USA...)

Ciao Janas!
Un bacio!
Daniele

JANAS ha detto...

max...non funzionaaaa! non funzionaaaa! non cedo alle tue pseudoprovocazioni..
...abbassa pure Garibaldi..che tanto ormai in basso ci sta da molto tempo..che non vedo come potrebbe cadere più giù!


anonimo ciriola...non lo so cosa ne pensa Tony...Tony cosa ne pensi?...ho visto che ultimamente sei impegnato a risolvere una storia con il mutuo e con Dio!...

Daniele...sei molto "essere" e questo difficilmente porta ad "Avere"...he!!he!
si si ! tutti un po desideriamo avere...io vista la condizione "polverosa" della mia casa..vorrei avere una decina di donne o uomini delle pulizie, al mio servizio!!
poi siccome non sono schiavista...mi faccio tutto da me!

Gianna ha detto...

Cara janas io ho postato sull'amore. Se ti interessa, sfoglia le etichette

Stefi ha detto...

Adesso ogni volta che penso al concetto di attaccarsi al concetto che noi creiamo attorno all'oggetto a cui siamo in qualche modo attaccati, mi viene in mente il tuo splendido post sulle scarpe del matrimonio!! :D :D
Dai, è vero!chiudere i ricordi in una specie di "altare commemorativo" significa non lasciarli trasformare.. però.. boh, io mi vedo molto nella transitorietà dall'avere all'essere! all'inizio mi ci attacco e poi, poco alla volta, ci trovo il giusto equilibrio.. forse! perché alla fine.. non mi ritengo proprio molto equilibrata! :D ma, meglio così! il troppo essere a me spaventa un po'.. bisogna essere all'altezza! ;)

JANAS ha detto...

@ Stella sono andata a leggere il tuo bel post sull'amore...hai scritto tanto e bene, ma del resto sull'amore si potrebbe scrivere all'infinito...anche quello dei sogni è intrigante, per ora ci rifletto su, mica ho ben chiaro cosa rappresentano per me i sogni, io che da piccola ero pure sonnambula..

Stefi....ma se ci navighi dentro un mare d'essere...e forse ti ci sei già persa????
vedi anch'io continuo a tenere inutilmente le mie scarpe del matrimonio..perchè non buttarle..forse lasciandole andare qualcuno potrebbe utilizzarle...invece stanno li..a ricordare un ricordo...che ricordo comunque! scarpe o non scarpe...
finchè non sarò vittima della perdita di memoria, come mia madre, e non ricorderò più il mio matrimonio,
ne le mie scarpe potrebbero farmelo ricordare...perchè non ricorderò nemmeno di aver avuto quelle scarpe!

Anonimo ha detto...

Tradotto in padano se voeul di malignazzu .
Ciao cucù ...

JANAS ha detto...

anonimo... uguale uguale!

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Bentornata Janas.... il problema è che noi, almeno io, non so quello che sono e non so quello che voglio ora!!!! so che tutto quello che ho un giorno lo dovro' lasciare... A vent'anni la gioia di amare ed essere amati viene offuscata dalla scoperta del dolore e dell'ingiustizia,cosi' a quarant'anni l'ebbrezza della posizione raggiunta e il sentimento che ancora incitano alla lotta cozzano contro una nuova esperienza: capire di non sapere..... Janas questa è l'eta' spietata, non permette altri autoinganni. Non ci si racconta piu' storie di fate.. non ci si nasconde nulla, tutto e svelato, tutto è palese, questa è l'eta' dove diventiamo quello che siamo.... Qualche smussatura in futuro, puo' aggingersi, ricavata dagli errori che immancabilmente continueremo a fare.... Vacanze finite? era ora!!!!!!!

jasna ha detto...

L'ho letto.... ehhhhh! ammetto che vorrei essere ... ma mi sa che sono un' po' avere... avere perchè come tutti non riesco a fare a meno della materia. mi sono resa conto da qualche mese , che alla fine si accumulano una tale quantità di oggetti nella vita... che poi è compito di altri gettare ,o selezionare... nel momento in cui moriamo... allora io mi chiedo : non è meglio vivere il momento, goderselo fino in fondo e tenersi proprio il ricordo di ciò che è stato... ? Sarebbe l'ideale ma noi umani abbiamo bisogno di palpare con mani la materia per sentirci vivi.... Ce l'ho anch'io questo libro... ammetto che ho tentato di leggerlo... ma mi sono fermata alla terza pagina. Grazie per avermelo riassunto.:D

Gianna ha detto...

Ti aspetto janas.

Unknown ha detto...

Bellissimo libro

Lucignolo ha detto...

Poco avere, Tanto essere !

Essere tanto ci darà la sensazione che quel poco che abbiamo ci può bastare...

Certo siamo umani, ogni tanto ci si toglie qualche sfizio, come potremmo essere immuni a cotanta società consumistica.

Ma come partigiani fra i boschi, strenua resistenza aspettando un'epoca migliore, che passino i periodi bui.

Importante non rifletter troppo da soli, fra più umani si acquisisce la consapevolezza dell'Essere.

Mi chiedo, per l'Accettarsi, c'è un capitolo dedicato, un'altro libro o una "opera omnia".

Certo che viversi addosso sbracati senza elucubrazioni ha il fascino della trasgressione.

ByBy

Luigina ha detto...

Che dire! Dopo 32 commenti e l'ADSL che mi va in tilt proprio mentre sto inviando il mio secondo commento mi resta poco da aggiungere a quello che è già stato detto da altri. Ogni frase di questo post meriterebbe un approfondimento ed un post. Per quanto riguarda essere ed avere penso che l'ideale sia riuscire a trovare il giusto equilibrio fra le 2 cose. Per poter dare, apice dell'essere, bisogna avere e per poter avere bisogna... essere. Per fare un esempio. Credo che le tue splendide fotografie siano il giusto connubio fra avere ed essere.Mi sono spiegata? Certo che Janas mi hai messo a dura prova con questo post;) Buona notte carissima

JANAS ha detto...

intanto mi ero stancata di Avere sempre la stessa immagine nel mio profilo...meglio qualcosa di più narcisistico...sul genere: il mio nome a caratteri cubitali!!
Az..due secondi dopo lo scatto...l'onda ha cancellato la scritta...un'altra lezione sulla precarietà dell'essere e dell'avere!

confesso l'argomento è difficile pure per me...e rispondere a tutte le vostre giuste osservazioni anche!
Perchè come voi, io risposte veritiere non ne ho..

@ Tony..grazie per il bentornata, le "vacanze" sono finite... (poi un giorno forse farò un post e capirai che non sono state solo vacanze)! che dire poi della tua bella analisi circa la situazione di noi quarantenni! condivido tutto ..tranne il fatto che è tutto palese...io ancora sto cercando di capire ...

@Jasna lo dice pure Fromm: Rendersi conto che solo pochi individui hanno raggiunto la perfezione per quanto attiene a tutte queste qualità, rinunciando d'altro canto all'ambizione di riuscire a propria volta a "raggiungere l'obiettivo", con la consapevolezza che un'ambizione del genere non è che un'altra forma di bramosia, un'altra versione dell'avere.
...e quindi, sembra che tale perfezione e brama di raggiungerla, abbia i suoi aspetti negativi comunque!
Giusto per puntualizzare che come dice Stefi..tutti noi passiamo fra i due stati...essere e avere..forse il segreto e mantenere una sorta di giusta proporzione...e non pendere eccessivamente da una sola parte! boh!

Stella...se stanotte faccio un sogno ...cercherò di ricordarmelo così poi ti racconto!

S.B. ben trovato! ;)

Lucignolo...Certo che viversi addosso sbracati senza elucubrazioni ha il fascino della trasgressione.
...se volevi una licenza a dormire ..potevi pure chiederlo con parole più semplici...ma non cercare di passare per trasgressivo!
circa il libro ..conosco solo il "un manuale del boscaiolo: " DUE CONSIGLI PER NON ACCETTARSI " ma non è un opera omnia!

Luigina...si credo di aver capito quello che vuoi dire..si questo post apre troppe diramazioni ...potremo non uscirne più ...un bacio e buona notte!

Kniendich ha detto...

Sono un materialista, uno di quelli moderati che comunque riesce a far prevalere il proprio essere mentale a quanto lo circonda.
Il pensiero di Fromm è uno di quei fondamentali passaggi che l'uomo nella sua completezza dovrebbe fare durante il suo percorso, e non mi riferisco solo al percorso della vita ma più oltre della sua civilizzazione, del suo sviluppo.
Avere, decisamente, è la condizione che preferisco... vivere del continuo contatto con i propri affetti, le proprie convinzioni, i propri possedimenti culturali... avere come contatto fisico, la natura e i suoi 4 elementi, avere nella sua completezza anche quando si capisce di aver raggiunto una posizione guadagnata a sagrifici... avere come mezzo per raggiungere una sorta di Karma, una soddisfazione, un appagamento dei sensi e dello spirito.. per avere bisogna inevitabilmente sapere COSA raggiungere per poi averlo... questo lo credo assolutamente di per se già un grande obiettivo da prefissarsi nel corso della propria vita...
ESSERE... si... essere presuppone l'abbandono di tutto quello che è contatto con altro all'infuori di noi stessi, del nostro io, delle nostre anime.. è un pò come dire ..."io sono libero e felice perchè sto bene con me stesso... ma anche perchè c'è solo me stesso con cui confrontarmi..." ESSERE alle condizioni oggettivamente esatte di Fromm, presuppone troppa facilità per raggiungere uno stato di purezza e libertà fisica e mentale.. essere non può prescindere dall'avere, per me, ma proprio perchè il MIO concetto di avere è per me troppo soggettivo per oggettivizzarlo...
Sono assolutamente per l'avere... ma restando se stessi, ossia liberi dalla schiavitù di ciò che possiedi... ma questo concetto è una pura interpretazione personale del pensiero di Fromm... ed è allo stesso tempo uno dei fondamenti del mio essere...

Un abbraccio mia cara... e complimenti per essere sempre un paio di gradini sopra tutti...:)

Buon fine settimana...

JANAS ha detto...

Kniendich veramente in questi giorni mi sento un bel pò di gradini sotto...periodo di transizione...?? pausa di ricarica?? boh!
interessante la tua analisi! su alcuni punti non sono d'accordo però!
per esempio quando dici che essere presuppone l'abbandono di tutto quello che è contatto con altro all'infuori di noi stessi, del nostro io, delle nostre anime.. è un pò come dire ..."io sono libero e felice perchè sto bene con me stesso... ma anche perchè c'è solo me stesso con cui confrontarmi..."
non credo che sia così...al contrario penso che quando uno riesce ad esser pienamente se stesso, non ha paura di confrontarsi con l'esterno..non avverte la minaccia di venirne condizionato dal giudizio o da una critica o dal confronto, anzi è più aperto e disponibile!
Certo tutto è molto soggettivo, e vi sono infiniti modi di essere e avere!
Kniendich...ahhahah! ora capisco perchè in questo tuo "Avere" ora ti trovi incastrato in un... .menage a trois ...ma non si può avere tutto dalla vita...qualcosa devi pur lasciarlo andare!
buon fine settimana anche a te...guerriero!

Kniendich ha detto...

Ehh si Janas... ma mio malgrado... ehehe :) e pensa che per adesso sono le parole le protagoniste del menage... ehehe

Buona domenica a te...

JANAS ha detto...

Kni..ho visto ho visto..e segue questa intrigante storia di passione!! he!he! ma perchè solo a parole ...forse che ti spaventano fatti?...hihih!