martedì 15 gennaio 2008

dalla prefazione del libro "Giovanni Tolu" di E.Costa pubblicato nel 1897

"passanti" sulla spiaggia della feniglia


Questo brano che di seguito riporto è una prefazione al libro di Enrico Costa dal titolo: Giovanni Tolu, il libro è stato pubblicato nel 1897 ma le sue parole sembrano attuali:

(...) L'uomo non è altro che un bambino ingrandito.
La sete di sangue, che tormenta l'uomo, lo eccita alla pugna: istinto feroce, che i selvaggi manifestano apertamente, ma che i popoli civili hanno bisogno di mascherare col sentimento convenzionale d'una partita d'onore, e magari d'una guerra santa, in cui la forza e l'astuzia sorvechiano quasi sempre la ragione, col tristo risultato di un offeso, che il più delle volte soccombe, e di un difensore, che riporta quasi sempre la palma della vittoria. (...)

(..) Quanto poi al sentimento di farsi giustizia da , fu anch'esso ritenuto come diritto naturale. A che pro, infatti ricorrere ai tribunali? Vi ricorre forse la Nazione incivilita, quando credesi offesa nell'onore e nel suo diritto da un'emula rivale? La guerra è allora dichiarata santa, ed ogni religione benedice le proprie armi, forse per attutire il rimorso di qualche coscienza scrupolosa.
Ammesso il principio fondamentale, è chiaro come il soldato abbia il dovere di uccidere il fratello nemico, non solo colla coscienza di non essere omicida, ma con il diritto al plauso ed alla gloria dei benemeriti vincitori. L'amor di patria giustifica ogni efferatezza; e se una differenza vi ha da essere fra la vendetta dell'uomo individuo e quella dell'uomo collettivo, non potrebbe essere che questa:
sul campo di battaglia noi uccidiamo a sangue freddo un uomo che non ci aveva offeso, mentre nella vita privata, accecati dall'ira o dal risentimento, uccidiamo sempre, a torto od a ragione, un uomo che ci ha leso nell'onore o negli averi. La società però, la pensa altrimenti; e mentre al primo concede la medaglia al valore, prepara la forca al secondo. Non vi sembra, per lo meno, che tutti e due dovrebbero aver torto, o ragione?
Ma il mondo è così fatto, e neanco il Creatore si darebbe oggi la briga di rifarlo. Chi non lo sa? Il vecchio Dio incoraggiava le battaglie, mentre Gesù Cristo non fece che bandire la crociata di pace, predicando il perdono ai nemici. Pare dunque che il babbo avesse più esperienza del figlio, poichè i popoli tennero per lui e trascurarono il nuovo testamento per attenersi alle clausole del vecchio ( come qualche Presidente Americano? aggiungo io!)

(...)
Queste saranno forse stramberie; ma come faremo a pensarla altrimenti, quando nei casi pratici della vita noi vediamo il moralista filosofo, che fa proprio il contrario di ciò che va predicando? Quando per ogni dove non c'imbattiamo che in tartufi politici, in tartufi religiosi, in tartufi domestici, in tartufi scienziati, industriali, mercanti? E' cosa ormai assodata, che la più grande soddisfazione di colui che predica e scrive contro la vanità e le frivolezze umane, è unicamente riposta nella frivolezza e nella vanità di credere, che il mondo gli dica bravo! Noi non diventiamo ricchi, saggi ed onesti, che a spese dell'altrui miseria, dell'altrui ignoranza, dell'altrui credulità, dell'altrui dabbenaggine. (...)

3 commenti:

david santos ha detto...

Hello, Janas.
Good posting. Thank you.
have a good day

JANAS ha detto...

david santos ... grazie o Thank you!

Lara ha detto...

Non conosco questo libro e lo cercherò.
Le verità sono sempre" attuali, no?

Ciao cara Janas,dopo le risate che mi hai fatto fare sul mio blog, penso proprio di darti ora la Buonanotte!

P.S. a scanso di equivoci ...