domenica 30 settembre 2007

da IL PENSIERO FLUTTUANTE DELLA FELICITA' (Mario Luzi)







L' appena detto,
il non ancora nominato
quando accendono una scaglia d'intelligenza negli occhi altrui;
e si giunge dall'uno all'altro attraverso il fuoco,
il fuoco ilare, il fuoco elementare della creazione incessante.

(...)
L'intelligenza tra due
quando tramutata in grazia si guardano
e si scambiano come offerta
con nitore di mandorla mondata
il senso preciso delle cose spiccato alla loro alba
e cantano l'unisono, il concorde
di là dal dialogo, di là dal diverbio...
Ho lasciato per te la mia cattività e il mio regno,
solitudine inquieta
che affinava la sua pupilla
scrutando il cielo sul filo dei tetti.





Tu che avevi in te il mio bene
cui ero andato incontro, ma poco
camminando da solo
e inciampando nella mia ombra.


Tu che me lo porti in dono
e non vuoi ne congedo a occhi bassi dal passato
nè abiura, nè pentimento
e sorridi profonda
in me più di me stesso risplendi.



non ti fermare sulla soglia:
nulla di degno posso darti in cambio,
entra, prendi possesso della casa,
nei muri, nella fondamenta.


(...)- Sono sempre stata qui, da quando? - mi rispondono
tra un battito e l'altro di ciglia i suoi occhi limpidi
offrendo una certezza oscura più del dubbio e insieme interrogando.
Ed io penso a un'età passata di mente
vissuta con il cuore ad altro e senza avvedermene
con lei accanto invisibile come il tempo.
(...) Non mi muovo di là da dove non c'é più moto;
neppure di memorie, neppure di sogni.
Medito, se questo è meditare,
pensieri messi a fuoco
e molati dalla tua mente
nell'estate piena,
nell'amore perfetto, quando appare
l'equilibrio della bilancia fermo all'esatto punto,
la sfera della vita illuminata a giorno da parte a parte (...)

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